Seppur abituata a
sentir parlare di violenza sulle donne in TV, a leggerne sui giornali, la
lezione dell’altro giorno sul mito di Didone mi ha fatto comprendere il tragico
peso di questo fenomeno nel corso della storia.
Nonostante il passare
degli anni, ancora oggi milioni di donne subiscono violenze di ogni tipo. Oltre
alle donne uccise, vanno contate anche tutte quelle che, pur non avendo perso
la vita, sono state maltrattate, picchiate e violentate. Nella maggior parte
dei casi si tratta di violenza domestica: gli autori dei delitti, infatti, sono
per lo più mariti, fidanzati ed ex partner.
Ma la violenza deve
intendersi anche psicologica e morale, come quella subita da Didone nel momento
in cui si accorge del tradimento del suo amato.
Il sogno, l’incubo, il
delirio di una donna determinata e astuta in grado di fondare una città e
condurre il suo popolo alla salvezza, che si rivela in tutta la sua fragilità
nell’ultimo folle gesto del suicidio. Anche se non è stato Enea a procurarle la
morte, la promessa del suo amore si è trasformata in delusione e la passione in
tragedia.
Seppur aumentata
ovunque la consapevolezza delle donne che denunciano di più molestie e atti di
violenza, suscita indignazione l’aumento delle donne uccise nel nostro Paese.
Futura Coppola II F
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