Se
la tua azienda o il tuo prodotto non possono contare su una
pubblicità che catturi la curiosità di chi legge, vede, ascolta, diventa
difficile garantirne il successo.
Come
farai a spiegarti ai tuoi potenziali clienti?
È
per questo che il consiglio di noi alunni di II E, è di affidarti a chi, per
te, può costruire un’immagine solida, che aiuti i tuoi clienti a fidarsi del
tuo business.
Di’
la verità, siamo riusciti a farti venire voglia di investire in una campagna
pubblicitaria.
Esistono
centinaia di modi di approcciarsi alla comunicazione persuasiva,
che vanno poi a raggrupparsi in macrocategorie, la pubblicità narrativa
è una di queste.
Ma
andiamo per gradi: per realizzare una buona pubblicità, il primo passo è stabilire
il tuo target. Come in qualsiasi ambito della comunicazione, stabilire
preventivamente un target, è fondamentale per stabilire COME e DOVE fare
pubblicità.
Formulare
una narrazione è una strategia di comunicazione che fa leva
sull’emotività dell’utente.
Grazie all’ironia, il sentimentalismo,
il dramma, si coinvolge l’utente e si va a generare un legame tra il prodotto e
il papabile cliente. Le soluzioni pubblicitarie che utilizzano questa strategia
mettono, in realtà, in secondo piano l’intento strettamente persuasivo, bensì
si concentra sul generare un’empatia.
L’obbiettivo
fondamentale è di creare un’immagine di grande appeal, di toccare
determinate corde dell’emotività dell’utente.
Su
questo fondamento, in realtà, si base anche un’altra macrocategoria di
comunicazione pubblicitaria: la pubblicità con un testimonial, un
attore,
Un’altra
strategia di cui si servono grandi aziende è quella di realizzare una pubblicità
comparativa: mettere, cioè, a confronto il proprio prodotto con un altro,
in modo tale da far emergere i punti forti.
È
una strategia molto comune, ad esempio, nel campo di detersivi o in generale
prodotti per l’igiene. Il confronto, spesso, si ha tra il prodotto
pubblicizzato ed un analogo, di un’altra marca, non meglio precisata.
Una strategia particolarmente semplice
da struttura, sebbene poi non risulti molto efficace è la Call to Action, il
richiamo all’azione. L’utente viene stimolato muoversi, partecipare, agire,
magari attraverso un concorso a premi. La Call to Action è una strategia molto
versatile e forse un po’ abusata.
Un
tipo molto efficace di strategia pubblicitaria è quella di porre il marchio
al centro dell’attenzione, senza concentrarsi particolarmente su un singolo
prodotto.
È
un metodo di comunicazione molto persuasivo, in quanto mette in
risalto le caratteristiche proprie del marchio, riuscendo, quindi, a estendere
i suoi benefici su tutta la gamma di prodotti.
È
quello che, ad esempio, spesso fa la Apple, che già nel 1984 si è
resa protagonista di uno spot che ha
rivoluzionato il mondo della pubblicità.
Queste strategie di comunicazione si
sono rivelate particolarmente efficaci a partire dagli anni ’80, quando l’avvento
della tv commerciale ha reso disponibili più spazi per la pubblicità, sia in
tv, appunto, che di riflesso su periodici e quotidiani. Il fatto stesso che si
fossero andati a creare tanti spazi, ha generato, parallelamente, l’interesse
di più aziende a fare pubblicità, anche nello stesso settore. Si è andata a
creare, quindi, una certa concorrenza. Questo ha spinto le aziende stesse a
investire il proprio prodotto non più solo delle funzionalità intrinseche, ma
di una vera e propria personalità e di uno stile distintivo. La pubblicità,
quindi, non può limitarsi solo a illustrare il prodotto, ma deve essere capace
di sedurre il pubblico, ammaliarlo, affascinarlo.
Negli ultimi anni, la pubblicità ha
nuovamente rivoluzionato se stessa.
Grazie all’avvento dei nuovi media, il
web, i social network, la pubblicità ha sperimentato nuove frontiere e nuove
strategie per fare presa sul pubblico, ma lo stile narrativo ha mantenuto il
suo ruolo centrale.
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